domenica 9 giugno 2013

Il viaggio a piedi

Ho fatto due passi in città con Marcello Fauci, è appena tornato da una passeggiata lunga 1200 km, da Milano fino a Crotone.
Il suo progetto Italia a piedi mi ha entusiasmato sin dall'inizio, è devo dire che se scatto qualche foto e la  carico su questo blog è anche per merito suo, tanta ammirazione insomma.
Non è da pazzi imbarcarsi in un impresa del genere, eppure mettersi in marcia senza allenamento per 30/40 km al giorno, senza sapere dove andare a dormire, senza aver programmato quasi nulla, con una macchina fotografica e poco più dietro, sembra una pazzia.
Ma non lo è, e parlando con Marcello ci si rende conto sempre di più che se si ha lo "spirito" di affrontare certe avventure queste non sembrano così impossibili, anzi, sembrano quasi naturali per uno come lui.
La naturalezza di Marcello mi ha stupito, così come le sue foto che sembrano far parte di una memoria collettiva, le sue immagini non sono quasi mai statiche, anche i panorami danno un senso di movimento, le strade, decine, centinaia, sempre diverse, sembrano che non vedano l'ora di essere percorse.
Il senso del viaggio sprizza in ogni immagine, ed è una cosa inconsueta per un mondo che considera "viaggiare" un semplice moto da un luogo ad un altro.
Passeggiando con Marcello per Crotone, meta del suo viaggio, ho avuto la sensazione che quello non fosse il capolinea del suo progetto, ma solo una sosta.
Credo che questa sensazione l'abbia avuta anche lui, e lo si notava dal suo modo di camminare, più da marcia che da passeggiata, ed il suo sguardo sempre attento e rivolto a 360° su ciò che aveva intorno, come se la città in cui è nato e cresciuto fosse a lui sconosciuta.
Forse lo è, ma Crotone è una città particolare, e vivendoci si ha la sensazione come di far parte di un film di David Lynch (sensazione non molto gradevole).
Il problema è che iniziamo a far parte della messa in scena senza accorgercene, lentamente, la città diventa un regista oscuro ed implacabile.
Forse bisognerebbe mettersi in marcia e scappare, ma alla fine si ritorna sempre qui.
Forse.


Marcello in cammino.



Appena tiro fuori la macchina fotografica Marcello me la "strappa" di mano e scatta alcune foto random (fra cui questa), mi rendo conto che il suo viaggio non è ancora giunto a termine.



Lo stesso giorno, salutato Marcello, visito lo studio dell'artista "krotoniate" Covelli. 



Eccolo.



Ed ora qualcosa di completamente diverso.





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